sabato 10 novembre 2012

Sui danni alla Verdi15Occupata e borse di studio mancate: alcune doverose precisazioni


Alcune pagine della cronaca torinese titolavano ieri che per riparare i danni causati durante l’occupazione della Verdi15, l’Edisu stanzierà 150.000 euro, altrimenti destinati al finanziamento di 50 borse di studio; a sostenerlo è un giovane consigliere di amministrazione dell’Edisu eletto per la Lega Nord.
Ci sembra importante fare alcune precisazioni per smentire quest’affermazione, assolutamente falsa e tendenziosa.
Innanzitutto la questione dei fondi destinati a coprire i ‘danni’: come spiegato da uno dei rappresentanti degli studenti nel Cda dell’Edisu, i 150.000 euro di cui si parla fanno parte di un fondo per spese speciali di cui ogni ente deve dotarsi e che nel caso dell’Edisu sono stati destinati all’operazione di sgombero manu militari del 30 ottobre e alla resa inagibile dell’edificio.
Quei soldi, quindi, non sarebbero mai stati destinati a finanziare delle borse di studio!
E’ veramente triste il tentativo di salvarsi la faccia da parte della Lega Nord, responsabile, grazie a tagli pesantissimi, della dismissione del diritto allo studio sul territorio Piemontese: prima lasciano 8000 studenti senza la borsa, dichiarando che il diritto allo studio non è una priorità nell’agenda regionale, e poi cercano di addossare la responsabilità di 50 borse mancate a chi allo smantellamento del diritto allo studio ha dato risposte concrete e reali con l’occupazione della residenza Verdi.

Evidentemente il giovane consigliere padano, ansioso di spiccare tra le file del suo partito e consapevole della partita che si è giocata sul tema del diritto allo studio, tenta invano di scaricare altrove le responsabilità della Lega Nord.
Ci preme però tornare anche sulla questione dei fantomatici ‘danni’ da più parti citati e definiti ‘indifendibili’ da parte di chi ha interesse a gettare discredito sull’esperienza della Verdi 15 Occupata, che evidentemente ha infastidito anche qualche rappresentante, che troppo impegnato nei tavoli del Cda si è poi trovato ai margini di un percorso come quello della Verdi, che ha invece deciso di partire dal basso per costruire un’alternativa reale ad un diritto allo studio vessato dai tagli.
I danni di cui si parla sono quelli fatti dalla celere, che durante e dopo lo sgombero ha messo in piedi la sua vendetta da quattro soldi distruggendo tutto ciò che trovava sul suo percorso all’interno della Verdi15Occupata, cercando di far passare gli occupanti della residenza come pochi devastatori che vivevano nel degrado.
L’abbiamo già detto e abbiamo raccolto tante foto a testimonianza di quanto diciamo ma evidentemente è bene ribadirlo per chi sembra sentirci solo da un orecchio...
Rispediamo quindi ancora una volta al mittente l’ennesimo tentativo di mistificare e screditare l’esperienza della Verdi15  fatto da parte di Lega Nord e Edisu (e prontamente raccolto da qualche giornalista poco informato e a caccia di un titolo con cui far notizia)
...giù le mani dalla Verdi15Occupata!

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