giovedì 13 dicembre 2012

Verdi15 Occupata sta con Zero81


La Verdi Quindici Occupata al fianco di Zero81.
A Torino come a Napoli: strike again!

Sono due anni che ci provano, ma soprattutto sono due anni di occupazione dello Zero81 di Napoli. Mercoledì 12 dicembre l'Università Orientale e la questura hanno sgomberato lo spazio mentre i compagni e le compagne erano impegnati in un importante momento di lotta a Giuliano, per partecipare al corteo antifascista convocato dagli studenti e dalle studentesse della provincia napoletana.

Un'azione, quella dello sgombero, velleitaria e volgare: come se Zero si possa annullare con un catenaccio legato alla porta, con un furto di arance e con un imbruttimento stilistico delle stanze. Solo dei miserabili possono pensare che questo possa servire per fermare un progetto politico e sociale come Zero81, in tutta l'estensione universitaria e metropolitana che è stato capace di assumere e condurre a partire da via Banchi Nuovi 10.

Come Verdi Quindici Occupata di Torino diventa superfluo far arrivare la nostra indubbia solidarietà, anche perché lo spazio di Zero81 ha ripreso immediatamente vita con una rioccupazione necessaria e indispensabile. Riteniamo invece importante rinnovare l'appoggio e la complicità politica per una progettualità dentro e contro l'Università e la città della crisi. Il metodo sporco dello sgombero è lo stesso adoperato il 30 ottobre a Torino in via Verdi 15, l'urgenza politica della rioccupazione è identica a quella che ci ha permesso di conquistare altri due spazi occupati, la Verdi Quindici e la Verdi Lab.

Le dimensioni della crisi, dell'abbrutimento amministrativo e della decadenza accademica sono le ragioni per le quali è fondamentale continuare a lottare, a battersi per una concezione differente del sapere e della formazione, rovesciando attraverso la forza e la critica un'idea di Università e di città che è in antitesi a quello che, giorno dopo giorno, proviamo tenacemente a costruire sui nostri territori.

A due anni dal meraviglioso boato di piazza del Popolo a Roma, tappa fondamentale per la generazione zero contro la crisi, a due anni dall'occupazione degli spazi di via Banchi Nuovi a Napoli, impegno soggettivo figlio del ciclo di lotta contro la Riforma Gelmini e il governo Berlusconi... lunga vita a Zero81, again!

Verdi Quindici Occupata

mercoledì 5 dicembre 2012

CACCIA AI RESPONSABILI #2: INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO DEL POLITECNICO

Oggi, 5 dicembre, si inaugura il Politecnico con la presenza di Cota e Fassino. Cota, il tagliatore delle borse di studio, e Fassino, lo svenditore di Torino. A proteggerli il solito cordone di polizia e le solite cariche di chi difende tutti i giorni quei personaggi che distruggono diritto allo studio, dirito alla salute, diritto al reddito. Noi studenti e lavoratori prima ci siamo ripresi il cortile che era stato militarizzato, poi, dopo un'assemblea partecipatissima e dopo aver rifiutato di far entrare una ristretta delegazione, abbiamo provato ad entrare nell'aula magna. Respinti da violente cariche, alcuni studenti si sono intrufolati nell'ateneo ed hanno esposto uno striscione "Basta tagli e precarietà! Politici e padroni fuori dall'università!"


 VIDEO DELLE CARICHE DELLA POLIZIA CONTRO STUDENTI/ESSE E LAVORATORI E LAVORATRICI

martedì 4 dicembre 2012

CACCIA AI RESPONSABILI #1: COTA, TAGLIA IL TAV E DACCI I SOLDI PER LE BORSE!

Oggi gli studenti e le studentesse della Verdi 15 Occupata hanno proseguito la campagna, inaugurata ieri con l’assemblea studentesca a Palazzo Nuovo, della settimana in movimento: abbiamo contestato il Presidente della Regione Cota, fautore della progressiva estinzione di  un diritto allo studio, ormai relegato all’inferno della meritocrazia e subalterno ai diktat della finanza.
Partiti da Piazza Castello ci siamo spostati in corteo all’incrocio del Verdi Lab, nei pressi della Mole (sfondo, sulla falsa riga dell’incontro che ieri ha visto Monti-Hollande celebrare il Tav, dell’ennesimo macabro siparietto): zona prepotentemente militarizzata a difesa del carnefice ed esecutore di una politica regionale che taglia l’80% dei fondi per il welfare studentesco nonché entusiasta promotore del Tav; punti nevralgici sui quali la Verdi 15 ha costantemente alimentato ed evidenziato la sua progettualità politica di estraneità ed avversione, ed oggi lo abbiamo ribadito e urlato, a ridosso delle ridicole misure cautelari subite dai/dalle compagn* privati della loro libertà di dissenso,ma consci  dell’irriducibilità che comunità in lotta come la Verdi 15 il Movimento No Tav continueranno a dimostrare.
Questa mattina davanti gli scudi della celere a protezione del potere che latita, che si nasconde, le nostre denunce, i nostri cori hanno focalizzato chiaramente le nostre controparti, i nostri nemici, e prima che li raggiunga il nostro eco, saremo già davanti alle loro porte…come abbiamo sempre fatto.
La Verdi 15 Occupata ha concluso la mattina di mobilitazione davanti Palazzo Nuovo, dove ci si è dati appuntamento per le prossime tappe della settimana in movimento contro crisi e austerità… verso il #6D!

Verdi 15 Occupata

lunedì 3 dicembre 2012

ASSEMBLEA STUDENTESCA #3DICEMBRE H14.00@PalazzoNuovo

Dopo il #14N, andiamo dritti e determinati verso il #6D, la prossima giornata di mobilitazione degli studenti e delle studentesse, indetta dalle scuole occupate e dalle facoltà in agitazione.
Sarà un percorso da condividere e vivere assieme, per questo pensiamo, come Verdi Quindici Occupata, sia importante farlo insieme, in un'assemblea universitaria a Palazzo Nuovo.

Il #4D, dopo gli arresti contro il movimento No Tav, dopo la carovana di Lione: andremo a chiedere conto dei tagli al loro responsabile, il p
residente Cota. Il #5D, il ministro Profumo inaugurerà l'anno accademico del Politecnico di Torino, insieme alla collega Fornero: saremo anche lì. Il #6D saremo ancora una volta in piazza contro la crisi e l'austerity, rispedendo al mittente le lettere dell'ex presidente della Bce Trichet, che sarà in rettorato e che troverà il nostro (non) benvenuto.

Come comunità Verdi Quindici, da realtà universitaria quale siamo, riteniamo fondamentale esserci. Ma pensiamo anche che non siamo i soli a pensarlo. Dunque, perchè la risposta a questi attacchi non sia parziale va costruita insieme. Vorremmo creare un momento di confronto tra tutti e tutte gli studenti e le studentesse che rifiutano la deriva politica che questi personaggi rappresentano.

Appuntamento per lunedì 3 dicembre, alle 14, nell'atrio di Palazzo Nuovo.

Tre giorni.
Tre controparti.
Tutti responsabili.
Andiamoli a prendere!

CACCIA AI RESPONSABILI!


AGGIORAMENTI SUL PROFILO FB

La Verdi Quindici Occupata alla caccia dei reponsabili della crisi


La Verdi Quindici Occupata alla caccia dei reponsabili della crisi

Quando parliamo dei tagli al diritto allo studio, alle borse, dobbiamo essere ben chiari nel dire chi e quali sono i responsabili di queste politiche. Ormai da anni tutto il piano di welfare studentesco viene sostanzialmente smantellato e attaccato dalle politiche del rigore che vengono imposte al nostro paese. Le borse di studio sono ormai poco più che un'illusione, laddove quelle poche che ci sono, sono legate a criteri di merito assurdi e inadeguati a chiunque conduca una vita da studente ed ancora di più da studente che lavora.

In una Regione Piemonte sull'orlo della bancarotta, la crisi viene scaricata proprio su chi sta peggio, con tagli sostanziali alla sanità e all'istruzione, che garantisce a molti fuori sede e ad altrettanti studenti migranti e piemontesi di poter avere accesso all'università, di poter studiare per quanto in un mondo della formazione degradato e povero. Per di più a Torino, nella tanto decantata 'città dei giovani' che naufraga nel debito, ben poco è a modello di studente: i trasporti costano sempre più cari, l’accesso alla socialità è sempre più per pochi e sempre più normalizzato, il costo degli affitti è esasperante, e via di questo passo. Nella città-vetrina del Piemonte a pagare sono sempre i soliti, mentre una classe politica inadeguata fa concessioni alla fondazione Sanpaolo e alla Crt, costruisce grattacieli simboli del potere e del suo sfarzo, privatizza servizi pubblici per farli intascare a basso costo agli amici degli amici (vedi le ex-municipalizzate messe all’asta per la mancanza di un compratore) e spinge per la costruzione del Tav, grande opera inutile con i cui soldi si potrebbero coprire ben altri deficit nel campo del welfare e dei diritti.
Contro queste politiche si è sempre mossa la Verdi Quindici Occupata, e lo sgombero è stato figlio della paura che questa esperienza di comunità in lotta incute nei centri di potere di questa città. Ma con lo spirito con cui siamo tornati in piazza e abbiamo occupato due nuove strutture continueremo a individuare i responsabili di questa situazione. Senza dubbio tra questi troviamo Cota, presidente della Regione Piemonte, Fassino, sindaco di Torino, e Trabucco, presidente dellEdisu: tutti supini e conniventi delle politiche del taglio e promotori della dismissione di strutture e diritti; questi sono i volti di uno schieramento trasversale tra i partiti della corruzione, che ha creato la crisi e che ora vogliono farla pagare a noi.
Ma responsabili per antonomasia sono coloro che comandano ed indicano queste politiche: in primo luogo il governo Monti e i suoi ministri Fornero e Profumo che mercoledì saranno presenti all'inaugurazione dell'anno accademico del Politecnico, ministri promotori delle forme di privatizzazione dell'università e della precarizzazione delle vite di tutti noi. Quel ministro Fornero che chiama choosy i giovani, che li definisce viziati, quel ministro Profumo che spalleggia un uso più pedante del bastone. Ma contesteremo anche Trichet, che sarà presente nel pomeriggio del 6 al Rettorato dell’Università di Torino: Trichet, ex presidente della Bce, colui che mandò la lettera al governo Berlusconi imponendo quelle misure restrittive e austere che oggi il governo dei professori applica con sagacia e violenza.

Siamo dal gennaio 2012 in movimento, alla continua ricerca dei responsabili di una crisi che non solo non vogliamo pagare ma che vogliamo rovesciare sul tavolo dei potenti, di chi comanda un'università, una Torino, una Regione, un paese, un'Europa nel segno del taglio e della speculazione, della distruzione e della miseria. Le nostre spazialità sono quelle della lotte, del rifiuto di una crisi e di un'austerità che riteniamo debba essere messa nel conto di chi fino ad oggi ha rubato e speculato e che vorrebbe farlo anche domani: noi glielo impediremo, per le strade, sotto i loro palazzi.

Verdi Quindici Occupata